Giornata contro la violenza sulle donne


Una poesia per la Giornata contro la violenza sulle donne
domenica 25 novembre 2012 scritto da Roberto Russo



Si celebra oggi la Giornata contro la violenza sulle donne. Varie sono le iniziative che si tengono in Italia per commemorare le tante, troppe donne che ogni anno sono vittime di violenza e che spesso, troppo spesso i giornali liquidano come delitti passionali. È necessario chiamare le cose con il loro proprio nome: si tratta di uccisioni, di femminicidi. La passione non c’entra, perché chi ama non uccide.

Nel ricordarvi la graphic novel Roberta Lanzino. Ragazza che racconta proprio la storia di uno di questi femminicidi, vi riportiamo la celebre Ballata delle donne, di Edoardo Sanguineti. È stata definita la più importante poesie sulle donne dell’ultimo cinquantennio. A me piace perché parla delle donne non come esseri angelicati gli stereotipi ci propongono a iosa (la regina della casa che vediamo anche negli spot televisivi; la donna che ha un ruolo in quanto moglie di…; la donna oggetto che aiuta a vendere o anche solo a far sognare un certo tipo di uomini e via dicendo) ma per quello che sono e cioè esseri umani. Spesso noi maschi, invece, per usare le parole di Sanguineti, siamo solo noia.

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.


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