Vivian Maier




Oggi voglio parlarvi di  una fotografa di cui ho visto un documentario di recente.
Una donna riservatissima che per tutta la sua vita ha nascosto al mondo sia le sue foto che anche le origini della sua famiglia.

Questa fotografa è Vivian Maier.

E' nata il 1 febbraio del 1926 a New york anche se per molti era la " francese".
Infatti mentre suo padre era un americano , nato da una famiglia di emigranti austriaca, sua madre era una donna di origini francesi, pertanto lei aveva assunto un accento strano che ricordava quello francese.

Ha lavorato  per circa 40 anni come tata per le famiglie benestanti di New York , Los Angeles e Chicago.

 Il lavoro di tata era solo un pretesto per avere un tetto, del cibo e una paga, dal momento che ogni suo attimo libero, ogni sua passeggiata con i bambini che seguiva, si tramutava in una ricerca ossessiva di scatti che ritraevano la città in cui viveva , la gente , la cultura in cui lei era immersa.

I suoi scatti sono rappresentativi di una fotografia di strada pura, senza nessuna posa.

Chi l'ha conosciuta racconta che era una donna molto alta, per cui non mi è difficile pensare a questa donnona che ti si piazza davanti con la sua Rolleiflex e scatta la sua foto con la determinazione che solo lei puo avere.

Di certo la Rolleiflex essendo una macchina a pozzetto, da tenere appesa al collo mentre si scatta,  l'ha aiutata nel suo intento di fotografare la gente per strada.

Nel documentario si citano anche alcune interviste che la Maier faceva alle persone in giro per la città,  o per i supermercati da lei frequentati , su tematiche di attualità riportata sui giornali a quei tempi.

Il suo vasto lavoro durato almeno 40 anni è stato scoperto da John Maloof , un ragazzo americano
che stava facendo una ricerca sulla città di Chicago negli anni 30' e 40' e cosi, si è ritrovato a comprare all'asta delle scatole e valigie che poi ha scoperto appartenere a Vivien Maier.

Si puo dire che Vivien è per la fotografia ciò che Emily Dickinson è stata per la poesia , ovvero entrambi delle artiste eccelse, ma entrambi hanno nascosto al mondo il proprio potenziale.

Penso che in queste persone risiede la vera vena artistica , quell'arte che per Essere non si è mai venduta, mai esibita, ma è stata Arte fin dall'inizio. Arte intesa come esigenza profonda per vivere.




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